Paesaggio agricolo
L’avvento del turismo, iniziato timidamente all’Elba nel secondo dopoguerra fino al boom negli anni ’60 e ’70, ha comportato una drastica riduzione delle superfici agricole. L’istituzione dell’Area protetta però, nel 1996, e l’affinamento delle politiche di marketing turistico, hanno contribuito a far assumere un’importanza strategica alla valorizzazione del territorio a vocazione agricola. Oggi il paesaggio agrario elbano è presente nelle zone pianeggianti, occupando circa il 7% della superficie totale.
Ideali per lo sfruttamento agricolo risultano i terreni alluvionali come la piana di Magazzini e quella di Schiopparello, antistante la rada di Portoferraio, insieme alla piana di Mola, dove si assiste al recupero di terre precedentemente abbandonate, e alle località di Lacona, Porto Azzurro, Marina di Campo e la valle di Marciana. Ovunque la coltivazione dominante è quella della vite, un tempo caratterizzante il territorio elbano, che pur ridotta nell’estensione è occupata sempre più da produzioni di qualità particolari e di elevata tipicità. Gli ultimi dati statistici evidenziano l’aumento dell’olivicoltura, che riveste un ruolo di primo piano nelle politiche di recupero ambientale-paesaggistico, e la superficie coltivata ad agrumi, concentrata nel versante occidentale tra Marciana e la Valle di Pomonte, insieme agli impianti specializzati a frutteto.
Sull’isola del Giglio si conservano ancora oggi tracce dei terrazzamenti legati alla vite. Non è un caso che la coltivazione venga definita “eroica”, in quanto effettuata su forti pendii e in terreni terrazzati senza l’ausilio di mezzi meccanici.
L’istituzione delle colonie penali agricole, nella seconda metà dell’Ottocento, ha contribuito allo sviluppo e al mantenimento del paesaggio agrario nelle isole di Capraia, Pianosa e Gorgona. Ma mentre a Capraia dopo la dismissione del penitenziario avvenuta nel 1986 sono state recuperate alla coltivazione della vite e degli alberi da frutta le zone di Valle di Portovecchio e Il Piano, a Pianosa l’abbandono della popolazione residente ha comportato la fine dell’agricoltura e del paesaggio agricolo.
La superficie interessata dall’agricoltura a Gorgona è di circa 15 ettari su una superficie totale di 2,2 kmq. Le colture in atto sono principalmente ortive, nei luoghi più riparati dai venti che spirano dal mare tutto l’anno, olivo, vite ed erbe aromatiche. Gli allevamenti riguardano bovini, equini, ovini, caprini e avicoli. Sull’isola è presente anche un impianto di fitodepurazione.