La ricerca scientifica promossa dal Parco dell'Arcipelago Toscano a servizio dell'ambiente.
La nave oceanica Alliance del NURC (Nato Undersea Research Center), su richiesta del Parco, ha svolto una prospezione sottomarina nella zona a largo della costa tirrenica, davanti a San Vincenzo, dove lo scorso 9 luglio fu denunciato dalla "Thales", un'imbarcazione dell'Organizzazione tedesca Green-Ocean, uno scarico di materiali da parte della portacontainer maltese "Toscana".
Il Parco, partendo dalla segnalazione raccolta e divulgata da Legambiente ha chiesto al NURC di mettere a disposizione le sue attrezzature scientifiche per aiutare l'eventuale ritrovamento dei container e permetterne l'identificazione del contenuto. Il NURC si è messo all'opera gratuitamente, grazie ai rapporti di collaborazione scientifica già in corso per il Progetto di ricerca Argomarine.
Nei giorni 2 e 3 novembre, la nave per ricerche oceanografiche Alliance, 93 metri di lunghezza, dotata di attrezzature all'avanguardia come Multi Beam e Side Scan Sonar ad alta risoluzione, ha individuato, a una distanza di circa 900 metri dalle coordinate segnalate, un manufatto di 3 metri, per 3 per 6, di fattezze e dimensioni simili ad un container, a circa 120 metri di profondità. A bordo della Alliance per il Parco il Dr. Cocco e per Tg 3 Rai regionale il giornalista Walter Daviddi che ha documentato l'operazione.
Il manufatto è stato dunque localizzato, ora servono ulteriori indagini per verificare se effettivamente si tratta di un container con rifiuti tossici.
"In attesa di conoscere l'effettiva connotazione e il contenuto di quanto individuato, ringrazio il NURC per la collaborazione - dice il Presidente del Parco Mario Tozzi- e sottolineo come i Parchi giochino un ruolo fondamentale nella promozione delle collaborazioni scientifiche, anche di livello internazionale, per la conservazione dell'ambiente naturale. In questo senso anche il Parco dell'Arcipelago Toscano si pone come un effettivo baluardo contro gli eventuali inquinamenti, gli avvelenamenti e le ecomafie in generale"
Il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano parteciperà al progetto Momar (MOnitoraggio MARittimo) che lancia una cooperazione transfrontaliera per la tutela del mare e coinvolge la Toscana, la Sardegna e la Corsica.
L'Unione Europea ha assegnato il ruolo di capofila alla Regione Toscana per coordinare numerosi interventi che saranno finanziati nell'ambito del programma Operativo Transfrontaliero Marittimo Italia-Francia. Attori di questo consorzio saranno la Regione Sardegna, la Corsica, il Lamma (il centro di ricerche sulla meteorologia della Regione Toscana), l'Università di Cagliari, il Centro CIBM di biologia Marina di Livorno, il LEM (Fondazione Livorno Europa Mediterraneo) e il Centro Studi Europei Plural, questi ultime due istituzioni con finalità di promozione e disseminazione dei risultati progettuali. Proprio in questa fase di sviluppo della comunicazione si inserisce l'apporto del Parco Nazionale.
Grazie anche alla rete di collaborazioni attivate con il progetto Argomarine, il Parco sarà impegnato per due anni in questo secondo progetto per favorire la sensibilizzazione sulla vulnerabilità del mare a causa degli sversamenti da idrocarburi.
Per salvaguardare il patrimonio ambientale è fondamentale un'opera di sorveglianza a vasto raggio attraverso misure di controllo globale, purtroppo ancora oggi si riscontra un grosso limite nel coordinamento dei soggetti pubblici che svolgono interventi sul territorio con modalità e modelli di amministrazione eterogenei. L'obiettivo di questo progetto è mettere in rete regioni, centri di ricerca e altre istituzioni per costruire un percorso comune per migliorare il controllo del mare tra la Toscana, la Sardegna e la Corsica.
Il reticolo di sentieri che attraversa in lungo e in largo l'isola d'Elba e le isole minori è il frutto di una storia millenaria di uso di questi suoli e quindi un'autentica espressione della cultura locale. Un tempo i viottoli erano le uniche vie di collegamento di un'economia rurale naturalmente custode dei propri poderi, dove fatica e sudore si mescolavano alla timidezza e alla frugalità: "all'onsù" -"all'ongiù" era lo scambio di saluti tra chi si incontrava nei tracciati fra i campi ancora 40 anni fa! Me lo ha ricordato Umberto Segnini, una guida storica che ha camminato con il cuore in mezzo a questo territorio.
Questa economia rurale si è rapidamente dissolta all'Elba per la fugace avventura siderurgica e soprattutto per la trasformazione in economia turistica che ha dato una svolta totale all'uso locale del suolo e al comportamento della gente. La vita attiva si è spostata lungo la linea di costa e il popolamento stabile nell'entroterra si è progressivamente ridotto alla presenza estiva. Sono tornate le boscaglie al posto delle viti, il castagneto non è più stata una risorsa. Al posto della piccola selvaggina sono stati introdotti il cinghiale e il muflone, con il disagio di molti. Quasi tutti si sono messi nell'edilizia per produrre posti letto, molto più redditizi dei grappoli d'uva, del grano e dell'olivo. Chi ha saputo fare i metri cubi, in un modo o nell'altro, ne ha tratto maggior stima e forza d'azione. Ampi terrazzamenti sono stati abbandonati e i coltivi dimessi. Da qualche anno è riemerso il desiderio di riportare un po' di vitalità a questi pendii, con l'intento di ricercare forme di economia complementari, in maggiore sintonia con una visione di accoglienza espressiva della cultura isolana. Le esperienze della produzione locale stanno oggi diventando ottimo slow food e le attività autentiche buone pratiche.
La Regione Toscana ha sostenuto anche quest'anno importanti ricerche nel Parco dell'Arcipelago Toscano per migliorare le informazioni scientifiche che sono al fondamento delle attività di gestione di un'area protetta. Tra i diversi progetti avviati, segnaliamo l'attività di controllo del passaggio dei migratori, effettuata in primavera all'isola di Gorgona e nell'autunno a Giannutri.
Grazie ad un transetto di mist nets "reti foschia" stese tra la macchia è possibile intercettare il volo di questi piccoli uccelli che, dopo aver trascorso la stagione estiva in Europa rientrano in Africa per l'inverno. Le isole del Mediterraneo sono piccole zattere dove questi viaggiatori riposano per brevi momenti prima di continuare la loro rischiosa traversata. I ricercatori che effettuano le catture marcano i soggetti con un anello in alluminio che porta un codice che permette di targare individualmente ogni uccello. L'attività scientifica svolta a Gorgona è promossa dal Parco Nazionale in collaborazione con l'associazione Arche Hir e con l'ISPRA. Vedere da vicino il lavoro di questi ornitologi è molto interessante e poter parlare con questi esperti può essere un divertente momento di apprendimento per i giovani.
Per questo il Parco ha organizzato e pagato la trasferta di giovani studenti gigliesi a Giannutri che hanno potuto visitare l'isola con due valenti guide e conoscere le attività dedicate alla conservazione della natura. La scuola media dell'Isola del Giglio ha visitato il campo il giorno 17 settembre scorso. L'iniziativa di educazione ambientale è stata accolta in maniera entusiastica dai ragazzi che hanno potuto vedere da vicino l'occhiocotto e lo scricciolo, minuti uccelletti di macchia normalmente osservati solamente da lontano. Partecipando al lavoro pratico del campo hanno potuto vedere come si effettuano il controllo del piumaggio, la verifica della biometria e l'analisi del grasso accumulato attorno al petto. Si tratta di dati che permettono di valutare le condizioni fisiologiche di queste piccole macchine volanti che con milioni di battiti d'ali percorrono migliaia di chilometri ogni anno per superare il mare e il deserto. Uno sforzo immane che può costare la vita ad oltre il 50% dei soggetti in movimento!
Nel corso della settimana sono state inanellate 13 specie. Il dato più interessante riguarda la ricattura di una femmina adulta di Capinera con anello straniero del Museo Norvegese Stavanger a dimostrazione di quanto siano importanti le piccole isole dell'Arcipelago Toscano quali aree di sosta e di alimentazione degli uccelli migratori.
Tutti questi dati verranno inseriti nella grande banca informativa nazionale gestita dall'ISPRA e poi confluiranno nella rete internazionale EURING. E' questa la dimostrazione della grande collaborazione scientifica tra tutti i Paesi per unire le forze della ricerca al servizio della conoscenza che, come i migratori, non conosce confini.
Si è tenuto oggi pomeriggio, 14 ottobre, il Consiglio Direttivo dell'Ente Parco. Tra i vari temi all'ordine del giorno quello della sede dell'Ente: il protocollo d'intesa del luglio 2008 non ha avuto ancora gli esiti sperati per il Parco. Né peraltro le scuole hanno potuto fare passi avanti per il loro risanamento, tema sensibile anche per gli uffici di via Guerrazzi che avevano fatto persino un passo indietro sulla metratura complessiva degli immobili che il Ministero dell'Ambiente aveva preso in consegna dal Demanio per il Parco.
Oggi è stata formalizzata la nuova destinazione della sede, seppure provvisoria, all'Enfola, in attesa di trovare la propria collocazione definitiva. Il Parco ha chiesto a tutti i Comuni la disponibilità di un immobile, ed è pervenuta in questi giorni la sola proposta del Comune di Marciana che è al vaglio tecnico per valutare se la superficie offerta è sufficiente e l'idoneità degli aspetti logistici complessivi. L'ipotesi della ex Caserma Teseo Tesei non è comunque ancora esclusa. Intanto gli uffici devono affrontare il primo trasloco perché non è più possibile sostenere affitti così alti.
Altro tema importante l'incremento del 30% delle catture degli ungulati rispetto al 2008: al 12 ottobre 2009 i capi prelevati sono stati 1050, di cui 869 con le catture. Anche i selecontrollori hanno funzionato meglio rispetto all'anno precedente e l'obiettivo di abbattimento di 320 capi previsto dal Piano mufloni probabilmente sarà raggiunto in anticipo rispetto al previsto. Il presidente Tozzi si è dichiarato molto soddisfatto di questi risultati così pure per quello della imminente conclusione dell'iter di approvazione del Piano del Parco e del Piano di sviluppo socio economico. La bozza aggiornata del Piano di sviluppo socio economico sarà infatti portata in approvazione nella prossima seduta della comunità del Parco probabilmente a fine mese. Prossimo lavoro impegnativo, considerate anche le difficoltà logistiche per la preparazione dell'imminente trasloco, il bilancio di previsione dell'esercizio 2010.
"Ci rendiamo conto delle difficoltà economiche e politiche dell'Italia di oggi- dice il Presidente Tozzi- ma è proprio questo il momento di spingere il ruolo, anche operativo, dei parchi nazionali, non solo per la tutela del patrimonio ambientale, ma anche per il rilancio delle economie locali"
"La ricerca è fondamentale per la gestione di un territorio perché si devono trovare soluzioni adeguate a superare le criticità nell'uso delle risorse naturali. In questo clima di incertezza e complessità diventa indispensabile acquisire conoscenze per rafforzare l'ingegnosità e promuovere la consapevolezza dell'importanza della cura del proprio territorio". Così il direttore del Parco Nazionale, Franca Zanichelli, ha aperto l'incontro che si è tenuto nella mattina di giovedì 8 ottobre presso il Centro Culturale De Laugier, in stretta collaborazione con il Comune di Portoferraio. Il seminario "Il Parco incontra i Giovani e la Ricerca" è stata l'occasione per far emergere il valore formativo delle esperienze dirette sul campo. Il pubblico era costituito soprattutto da studenti degli ultimi anni delle superiori, in procinto di intraprendere scelte per il proprio personale futuro. Così i giovani laureati hanno cercato di trasmettere le loro esperienze e i risultati del loro lavoro. In sala vi erano diverse classi quinte delle Scuole Superiori elbane. L'iniziativa ha riscosso la presenza di un'ottima rappresentanza delle scolaresche provenienti sia dall'ITCG "Cerboni" che dall'ISIS "Foresi" ed ha coinvolto piacevolmente sia gli insegnanti che i relatori, giovani tesisti, ricercatori e Professori universitari che si sono occupati di argomenti relativi all'ambiente ed alla cultura delle isole toscane protette.
Anche nelle parole dell'Assessore alla Cultura del Comune di Portoferraio, Antonella Giuzio, vi è stata la conferma della volontà di proseguire nell'informazione come servizio alla cittadinanza, con appuntamenti di approfondimento presso la Sala della Gran Guardia.Sono seguite le premiazioni ufficiali dei vincitori delle borse di studio bandite dall'Ente Parco per il 2009, con la presentazione delle tre tesi: "La vegetazione dell'isola di Giannutri: aspetti ecologici, dinamici e cartografici" di Vittorio Cioffi (Università di Firenze), "Studio storico e restauro architettonico del Castello del Volterraio" dell'elbana Caterina Strada (Università La Sapienza di Roma), "Le spiagge dell'isola d'Elba Occidentale: monitoraggio degli arenili oggetto di ripascimento e manutenzione" presentata da Jacopo Galeazzi (Università di Pisa) di Pomonte.
Nell'organizzazione della mattina ci sono stati piacevoli intermezzi come il saluto portato da una classe del Liceo Fuhlrott di Wuppertal che ha lavorato in Germania traducendo in tedesco i testi della guida delle farfalle del Parco e i cartelli del Santuario del Monte Perone. Quindi vi è stata la testimonianza dei due "messaggeri del mare" Lionel Cardin e Pierluigi Costa, che hanno raccontato al pubblico il loro coinvolgimento in iniziative umanitarie e la realizzazione di progetti educativi intorno al Santuario dei Cetacei. La mattina si è poi conclusa con le relazioni dei giovani tirocinanti di varie università italiane che hanno collaborato a progetti di ricerca promossi dal Parco Nazionale per affrontare alcuni temi gestionali. I risultati illustrati hanno riguardato gli interventi promossi per l'eradicazione della cornacchia grigia e per la tutela della nidificazione del gabbiano corso a Pianosa, il monitoraggio della capra di Montecristo e l'ecologia degli ultimi esemplari di piante di Tasso presenti nelle pendici settentrionali del Monte Capanne all'Elba. Infine hanno concluso gli interventi i docenti universitari Prof.ssa Letizia Marsili dell'Università di Siena, Prof. Bruno Foggi dell'Università di Firenze e Prof. Roberto Giannecchini dell'Università di Pisa che hanno illustrato i campi di azione dei corsi di laurea delle rispettive facoltà dando così un orientamento agli studi per i ragazzi intervenuti ed una generale presentazione dell'offerta formativa universitaria in Toscana.
"E' stata una buona giornata di comunicazione: i neolaureati hanno saputo dialogare in modo efficace con gli allievi che stanno per intraprendere analoghe scelte e tutti hanno potuto constatare come il Parco sia considerato un fulcro importante per accrescere le opportunità formative in quanto un forte progetto culturale è la vera risorsa cui attingere per prospettive di sviluppo più compatibili con il territorio", ha commentato il direttore a conclusione dell'incontro.
Il Parco ha già iniziato a lavorare per la nuova edizione del Festival del Camminare 2010, i programmi sono quasi pronti e stanno iniziando i contatti con le aziende del territorio dell'Arcipelago per una collaborazione sempre più stretta in vista della prossima stagione estiva.
Ieri , 24 settembre, il Direttore Zanichelli ha partecipato a Cecina alla Borsa Europea del Turismo Associato per presentare insieme alla Provincia di Livorno, alla Regione Toscana e a tutti i parchi del "Progetto Costa di Toscana e Isole dell'Arcipelago" la nuova edizione del Festival. Presenti il dirigente regionale Ermanno Bonomi e gli assessori provinciali Simena Bisti e Paolo Pacini, che hanno parlato del festival con toni entusiastici confermando il loro contributo anche per il 2010.
Bonomi ha riportato dati interessanti dalle statistiche regionali: sono 75 milioni i turisti che visitano i parchi naturali, di questi più del 40% scelgono il parco come unica meta e nella classifica dei più visitati il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano è al terzo posto.
"Il sodalizio tra Parco e aziende ha già dato buoni risultati nella scorsa primavera - ha detto Franca Zanichelli- Dal 2010 ci aspettiamo un riscontro di maggiore presenza perchè abbiamo seminato bene. ll nostro taccuino delle escursioni ha girato tutta l'estate e molti hanno segnalato interesse per avere più informazioni sul Festival. E' molto importante far conoscere per tempo quanto accadrà nella prossima primavera per costruire un'offerta da rivolgere anche ai turisti nordici che vengono a visitare il mediterraneo. Gli imprenditori delle nostre isole si aspettano dagli enti pubblici una maggiore capacità di rafforzare la rete di supporto e noi Parchi abbiamo l'obiettivo di far crescere una maggiore attenzione al valore del patrimonio naturale. Camminando insieme in questa alleanza potremo avere buoni risultati."
Parte Argomarine, un progetto della durata di tre anni per sviluppare tecnologie innovative per il controllo del traffico marittimo e dell'inquinamento da idrocarburi del mare. Finanziato dalla UE nell'ambito del 7° Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo, il Progetto di cui il Parco è coordinatore, ha ottenuto a dicembre un finanziamento di circa 3 milioni e mezzo di Euro superando una competizione di altri 350 progetti. Domani saranno presenti presso la sede del Parco a Portoferraio i rappresentanti scientifici convenuti da tutta Europa per la partenza ufficiale del progetto che avranno così occasione, tra l'altro, di conoscere le bellezze del territorio dell'Arcipelago Toscano. Il consorzio, coordinato dal Dr. Cocco per conto del Parco Nazionale, è composto da otto istituti prestigiosi provenienti da 6 Paesi Europei: oltre al CNR- Istituto di Scienze e Tecnologie dell'Informazione di Pisa, due istituti universitari (Grecia e Portogallo) un Centro di Ricerche sul monitoraggio ambientale della Norvegia, una azienda hi-tech inglese, il Parco Nazionale Marittimo dell'Isola di Zacinto (Grecia), il Nato Undersea Research Center e il Joint Research Center della Unione Europea. Sarà presente il Dr. Maurizio Maggiore, funzionario della Unione Europea che seguirà per conto della Commissione l'andamento del Progetto. Il Progetto è stato fortemente voluto dal presidente Mario Tozzi e dal Direttore Franca Zanichelli, che con lungimiranza, ne hanno capito immediatamente le importanti ricadute ambientali visti anche i recenti episodi di smaltimenti dolosi di rifiuti nei nostri mari.
Un occhio che scruta il mare con l'obiettivo di creare una centrale operativa di controllo che si avvale di sofisticate attrezzature per il monitoraggio. In particolare, l'integrazione del rilevamento satellitare con un sistema di sensori chimici e ottici potranno consentire di acquisire in tempo reale i segnali di sversamenti nel mare e stabilire con tempestività gli interventi idonei e le bonifiche opportune. L'impiego di una tecnologia avanzata e una rete di collaborazioni transfrontaliere con esperti che saranno all'opera per costruire il sistema di controllo che avrà bisogno di ancora due anni prima di mettere in atto le campagne di sperimentazione. Le prove saranno svolte nel mare del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e in quello dell'isola di Zacinto in Grecia, per poi essere estese a tutto il Mediterraneo.
SCHEDA DEL PROGETTO
Secondo la mitologia greca, Argo è un gigante dai cento occhi, metà dei quali restano aperti anche quando dorme. I cento occhi di Argo sono quelli che verranno sviluppati nel corso del progetto ARGOMARINE (acronimo per Automatic Recognition and GeOpositioning integrated in a Marine Monitoring Network) che il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano (PNAT) ha presentato alla Commissione Europea nell'ambito del 7° Programma Quadro 2007-2012 di finanziamento alla ricerca e sviluppo tecnologico. Lo scopo del progetto ARGOMARINE è di sviluppare un sistema di controllo del traffico e dell'inquinamento marino all'interno di aree sensibili dal punto di vista ambientale e di particolare valore naturalistico come quelle dell'Arcipelago Toscano. Le attività del Progetto prevedono il controllo dell'inquinamento da idrocarburi e degli sversamenti abusivi di petrolio e derivati in mare mediante l'utilizzo simultaneo di tecnologie che vanno dall'acquisizione di dati SAR (Synthetic Aperture Radar) dalla costellazione di satelliti Envisat, Cosmo-SkyMed e RadarSat, dati provenienti da sensori ottici montati su imbarcazioni e traghetti, oppure su supporti volanti (aerei ed elicotteri), nasi elettronici ospitati su boe o su veicoli sottomarini autonomi (AUV-Autonomous Underwater Vehicles) in grado di pattugliare larghe estensioni di mare. Questi dati verranno integrati con informazioni di geolocalizzazione e geoposizionamento ed inviati attraverso una rete a larga banda di trasmissione dati nella sala operativa della Capitaneria di Porto di Portoferraio, che ospiterà il cervello pensante di ARGOMARINE: il MIS (Marine Information System), una centrale di elaborazione dotata di capacità decisionali e di valutazione, progettata utilizzando tecnologie di supercalcolo ed Intelligenza Artificiale, in grado di elaborare i dati raccolti dalle varie fonti, valutare i modelli matematici e previsionali immagazzinati nella sua memoria e assistere le autorità preposte nella gestione dell'emergenza.
Il Progetto ARGOMARINE svilupperà tecnologie che verranno successivamente estese a tutta l'area del Mediterraneo, dove il problema dell'inquinamento da idrocarburi e del controllo della pesca di frodo all'interno di aree protette è drammaticamente di attualità. Le isole dell'Arcipelago diventeranno quindi campo di prova delle attività scientifiche di monitoraggio del progetto, contribuendo a promuovere e valorizzare la loro importanza naturalistico-ambientale e la loro immagine.
Bando di Concorso pubblico per titoli ed esami, integralmente riservato alle categorie protette di cui alla Legge n°68/1999, per la copertura di n°1 posto di Operatore di Amministrazione - Area B - Posizione economica B1 del CCNL Enti Pubblici Non Economici - Calendario prove d'esame.
Con riferimento al concorso indicato in oggetto, si comunica di seguito il calendario delle prove d'esame:
•- 19 ottobre 2009, ore 9:00 prima prova scritta;
•- 20 ottobre 2009, ore 9:00 seconda prova scritta;
•- 9 novembre 2009, ore 9:00 prova orale.
L'espletamento delle prove avverrà presso la sede del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, a Portoferraio in Via Guerrazzi n°1
Sabato 12 settembre si è concluso il presidio dei volontari che hanno controllato giornalmente il passaggio dei rapaci diurni in migrazione da nord verso i luoghi di svernamento africani. Il Campo Rapaci ELBA 2009 è stato organizzato da EBN Italia - lo "Lo Strillozzo" col patrocinio del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e con l'aiuto di 16 ornitologi specialisti provenienti da tutta Italia . Il lavoro di controllo è infatti impegnativo soprattutto per la corretta identificazione delle specie osservate a grande distanza: gli avvistamenti sono stati più numerosi nella prima settimana. Negli ultimi due giorni vi era stato un netto calo di passaggi, per colpa del persistente vento da nord che dirottava i rapaci su altre vie di attraversamento del canale Piombino-Elba. Il morale pertanto era piuttosto stanco ma, come spesso capita quando si fa birdwatching, non bisogna mai perdere la pazienza. Così alla fine è giunta la vera sorpresa.
Un giovane Piviere tortolino (Charadrius morinellus) è apparso dalla stessa direzione di arrivo dei rapaci fermandosi tra l'erba bassa della sommità del Monte Serra, a pochi metri dai naturalisti rimasti senza parole. Il minuto trampoliere è noto per essere specie piuttosto confidente: di fatto ha pernottato in loco e si è trattenuto in prossimità dei ricercatori anche il giorno seguente, come a salutare la chiusura del Campo Rapaci. Questa specie nidifica nella Tundra del Grande nord europeo, localmente in qualche prateria sommitale in centro Europa e, saltuariamente, sulle Alpi. In Abruzzo vi è un piccolo nucleo di alcune coppie nidificanti in alta quota. A fine estate migra per svernare in nord Africa e in medio Oriente. Il suo piumaggio riproduttivo, particolarmente bello, presenta il ventre castano sempre più scuro fino a diventare nero ornato da una "collana" bianca brillante che spicca sul collo grigio. E' una specie particolarmente protetta, considerata "in pericolo in modo critico", e per questo meritevole di ogni forma di tutela possibile. All'Elba non risulta mai essere stato segnalato, perlomeno in epoca recente: la sua presenza è particolarmente interessante poichè, essendo la specie molto fedele ai siti di sosta durante le migrazioni, fa capire l'importanza della tutela delle praterie sommitali (antichi pascoli per pecore e mucche) dei monti Serra, Strega, Capannello e Cima del Monte, fortunatamente quasi tutte comprese nei confini del Parco Nazionale. Per tornare ai rapaci, i numeri totali (ancora da elaborare) sono risultati purtroppo più bassi rispetto alla media degli ultimi cinque anni di studio, sull'ordine comunque di diverse centinaia di rapaci che, nei quindici giorni di osservazioni, hanno sorvolato l'Elba in direzione della Corsica per raggiungere i quartieri di svernamento. Le specie maggiormente rappresentate sono state il Pecchiaiolo il Falco di palude e lo Sparviere. Il Falco pescatore, come al solito numeroso, conferma l'importanza di questa rotta per la migrazione della specie mentre l'avvistamento di Albanelle pallide, specie un tempo assai rare, conferma la provenienza orientale di molti migratori. Tra i "rapaci locali", di particolare interesse le continue osservazioni di Falco della regina, avvistati fino a tre insieme in caccia a falange. Questo misterioso falco ha rinviato il periodo di nidificazione a fine estate proprio per catturare al volo i passeriformi di passo diretti verso Sud, per poi andare anch'esso a svernare in Madagascar. Chissà che un giorno o l'altro, guardando meglio, non scopra qualche falesia interessante e scelga di riprodursi sulle nostre isole!