Isola di Capraia

Isola di Capraia

L’inquadramento geografico

Capraia è per estensione la terza isola dell’Arcipelago Toscano dopo Elba e Giglio con una superficie di 19,3 kmq. Dalla forma vagamente ellittica con asse maggiore rivolto in direzione N-E, è larga circa 4 km e lunga circa 8 km da Punta della Teglia a nord e Punta dello Zenobito a sud. E’ fra le realtà insulari più marittime, trovandosi a ben 54 km dalla costa continentale situata ad est. A circa 40 km verso nord si trova Gorgona e all’incirca alla stessa distanza ma a S-E è situata l’Elba. A circa 30 km ad ovest si trova la Corsica. Il territorio è prevalentemente montuoso con una dorsale di rilievi che corre per tutta la lunghezza dell’isola e culmina col Monte Castello a 445 m slm. Sulle alture della zona centrale si trova lo Stagnone, la più importante zona umida dell’Arcipelago Toscano.

La natura

L’isola rappresenta l’unica struttura di origine vulcanica dell’Arcipelago Toscano formatasi sui circa nove milioni di anni fa in seguito alla nascita di un cono eruttivo, successivamente fratturatosi con lo sprofondamento della parte occidentale. Quello che oggi rimane è solo una porzione della più antica struttura magmatica.
Quasi contemporaneamente avvenne lo sviluppo di un più piccolo camino vulcanico presso l’odierna  Punta della Zenobito, dove le suggestive rocce rosse  che circondano la penisola documentano il susseguirsi delle antiche eruzioni. Cala Rossa è uno dei luoghi più suggestivi dell’Arcipelago Toscano. Il manto verde di Capraia è rappresentato da associazioni vegetali medio basse quali la gariga e una macchia mediterranea ricca di erica, corbezzolo, lentisco e mirto, con alcune piccole estensioni di lecceta.
Floristicamente l’isola è un vero e proprio laboratorio naturale: delle oltre 650 specie vegetali censite, quasi il 3% è endemico. Tra gli esempi più significativi sono la Linaria capraria, la borragine nana e la centaurea di Capraia, fiordaliso dal chiaro fogliame e dalla bella fioritura. Per quanto riguarda la fauna, a parte il muflone introdotto da alcuni decenni dall’uomo, e i più piccoli e timidi conigli selvatici, non vi sono vistose presenze.  Tra i rettili bisogna segnalare la presenza del biacco, l’unico serpente dell’isola e tra gli anfibi si può incontrare solo la raganella sarda. Ben più importante è la presenza dell’avifauna stanziale e migratrice: tra le specie marine incontriamo i marangoni dal ciuffo, le berte e l’ormai raro gabbiano corso che deve competere con l’assai più numeroso e opportunista gabbiano reale. Tra quelle terrestri notiamo il piccolo venturone corso mentre per i rapaci sono presenti il gheppio, le poiane ed il falco pellegrino. Tra gli alati più vistosi è anche il corvo imperiale. Grande è il numero dei migratori  soprattutto a primavera  presso lo Stagnone, luogo di osservazione privilegiato, coperto dalle spettacolari fioriture di ranuncolo d’acqua. Ricche sono le acque capraiesi, meta degli appassionati di snorkeling e delle immersioni di diving  che si divertono ad osservare le forme di vita marina nascoste nella ricca prateria a posidonia o sulle pareti che sprofondano nel blu con un tripudio di margherite di mare, alghe e spugne. Qui  gli anfratti rocciosi celano le tane delle grandi cernie e poco lontano nuotano saraghi, dentici, orate e ricciole. Non mancano i cetacei: nel mare di Capraia, in pieno Santuario Internazionale per la Protezione dei Mammiferi Marini “Pelagos”, si possono osservare le maestose balenottere e le evoluzioni delle veloci stenelle e dei tursiopi. Pochi anni fa sono ritornate eccezionalmente a frequentare Capraia due specie importanti dal punto di vista naturalistico: la Foca monaca, il più raro mammifero marino d’Europa, a rischio di estinzione, è stata avvistata più volte nel giugno 2020 e settembre 2022 ed il Falco Pescatore che è ritornato ha nidificare nell’Arcipelago Toscano nel maggio 2021 dopo poco meno di un secolo dalla nidificazione documentata a Montecristo nel 1930. Per approfondimenti è possibile consultare il Piano di Gestione della ZSC/ZPS dell’Isola di Capraia (area terrestre e marina) ed il Piano del Parco.

La storia

Frequentata dai più antichi navigatori e sede di un insediamento residenziale romano, Capraia è stata oggetto di incursioni da parte dei pirati saraceni e turchi. Saranno nel XVI secolo i Genovesi del Banco di San Giorgio a renderla più sicura con l’omonima fortezza e a munirla di una serie di torri costiere. La storia moderna ha invece visto lo sviluppo di una colonia penale agricola, attiva dalla seconda metà del XIX secolo fino al 1986, che occupava la porzione settentrionale isolana. Le strutture sono oggi in parte riutilizzate da alcune aziende agricole. L’isola forma un comune autonomo nella provincia di Livorno con una popolazione di quasi 400 abitanti. Due sono i centri abitati che si affacciano sulla più vasta insenatura isolana esposta ad est: il nucleo del porto, semplice e graziosa frazione marinara, ed il paese, borgo più antico a ridosso del forte di San Giorgio, che presenta le tipiche case fortezza ed è collegato al porto dall’unica strada asfaltata lunga circa 800 metri.

 

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Ultimo aggiornamento

4 Agosto 2025, 11:15