
Percorso dello Stagnone
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Partenza:
Capraia Paese
- Arrivo: Capraia Paese
- Tempo medio: 4 ore e 30 min.
- Lunghezza: 11,3 km
- Difficoltà percorso: impegnativo
- Dislivello in salita: 491 m
- Ubicazione: Capraia
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Sentieri percorso:
n. 406, n. 405, n. 402, n. 402 A
- Panoramico: ●●●●●
- Pianeggiante: ○○○○○
- Ombreggiato: ●●○○○
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Punti di interesse:
Il Piano | Sella dell'Acciatore | lo Stagnone | Monte Le Penne | ex Colonia Penale Agricola
Il percorso inizia da Capraia Paese, sale sulle alture dell'isola passando dallo Stagnone e dal Monte delle Penne e ritorna, dopo aver attraversato l'ex zona carceraria, al paese. Il percorso inizia da Piazza Milano, da dove si imbocca la strada cementata che costeggia a sinistra la Chiesa di San Nicola (indicata come sentiero n. 406) e che sale gradualmente lasciando il paese. Si attraversano aree aperte particolarmente interessanti per la fioritura primaverile di rare orchidee. Ignorando a destra la ‘zona industriale’ di Capraia, si prosegue a dritto sulla strada principale che si fa sterrata (sentiero n. 406): dopo poche centinaia di metri, superato un suggestivo tratto della mulattiera lastricata che conduce fino al Monte Arpagna, si è già nel pieno della macchia bassa dove lo sguardo abbraccia l'ampia vallata centrale dell’isola, incisa da un piccolo ruscello temporaneo, il Vado del Porto, in estate segnato sul fondo da un nastro rosa di oleandri spontanei. "Vado" è il termine con il quale vengono denominati localmente i torrenti delle valli principali. In località Il Piano la strada sterrata si fa pianeggiante e si incontra il bivio per il Monte Arpagna/Lo Stagnone: si imbocca quindi a destra il sentiero n. 405. Lasciando la località Il Piano la mulattiera prosegue in salita facendosi piuttosto ripida fino a quando, in località Gli Stagnoli spiana nuovamente. Nel tratto pianeggiante occorre fare attenzione al bivio con il sentiero n. 402 che punta verso nord: imboccato a destra il sentiero in salita, dopo pochi minuti comincia la discesa che raggiunge la sella tra il Monte Cancelle e il Monte Forcone, nota appunto come "Sella dell'Acciatore". Qui troviamo una tipica steppa ad asfodeli che si apre ad anfiteatro verso il mare. Si tratta dell'unica associazione vegetale che resiste ai forti venti occidentali che s'incanalano in questa gola. Imbocchiamo a sinistra il breve sentiero n. 402A per affacciarci sulla falesia a picco e godere del panorama sulla Corsica. Tornati sui nostri passi e ripreso il tracciato principale, si sale di nuovo giungendo ad un' ampia zona leggermente depressa, dove il ristagno d'acqua favorisce lo sviluppo di pratelli umidi e quindi, dopo poco, si giunge al laghetto naturale chiamato Lo Stagnone, un habitat di fondamentale importanza per la sosta dei migratori che giungono dall'Africa a primavera. Il laghetto è stato oggetto qualche anno fa di un impegnativo progetto di rinaturalizzazione delle sponde tramite eradicazione di specie vegetali palustri invasive non originarie dell’isola, minaccia per la conservazione di questo prezioso habitat. Si riprende il cammino costeggiando la riva orientale de Lo Stagnone. Il sentiero passa a mezza costa del Monte Forcone e si dirige verso il Monte Le Penne che si eleva in lontananza di fronte a noi con meravigliosi panorami sul mare. In breve tempo, avvolti da un aroma intenso di rosmarino, si guadagna la terrazza panoramica che, appena fuori sentiero, si apre sotto le creste rocciose del Monte Le Penne (419 m s.l.m.). La sosta è d’obbligo per ammirare il vasto e mozzafiato panorama sulla costa dell’isola, sul mare, sulle isole attorno. Si ritorna quindi sul sentiero, che inizia a scendere passando dai fianchi dei Monti Castello e Castelluccio fino a superare l’antico muro che segnava il confine della Colonia Penale Agricola. Appena superato il muro, il percorso scende ripidamente su terra battuta e rocce affioranti innestandosi nella strada sterrata di servizio alla località Lavanderia Vecchia: qui occorre aprire e chiudere i cancelli (privi di lucchetti) che l’Azienda La Mursa ha realizzato per difendere le colture dalla voracità dei mufloni, introdotti sull’isola alcuni decenni fa. La strada sterrata, ora pianeggiante, raggiunge la località Ovile, una delle diramazioni della Ex Colonia penale Agricola, da dove con ampi tornanti, comincia a scendere attraversando la diramazione Portovecchio e la diramazione Aghiale. Superato l’arco che ci consente si uscire ‘ufficialmente’ dalla ex area detentiva, la strada prosegue fino a raggiungere il porto presso la Chiesa di Santa Maria Assunta, dalla quale in pochi minuti si ritorna al paese.