Isola di Gorgona
L’inquadramento geografico
L’isola di Gorgona è la più settentrionale e piccola (2,23 kmq) dell’Arcipelago Toscano. Dalla forma a quadrilatero dista circa 33 km dalla costa livornese, 40 km da Capraia e circa 60 km dalla Corsica. Lo sviluppo costiero misura circa 5,5 km. Il versante occidentale è montuoso con coste ripide e alte, che culminano a quota 255 m (Punta Gorgona). Il versante orientale, più dolce, è attraversato da tre piccole vallate, la più settentrionale delle quali scende fino al mare presso la piccola spiaggia ed il villaggio dove si trova l’approdo di Cala dello Scalo.
La natura
Nonostante le aree interessate dall’attività agricola l’isola è ancora oggi selvaggia grazie alla sua conformazione montuosa e impervia. Dal punto di vista geologico è caratterizzata principalmente da antichi calcari, gneiss, micascisti e rocce ofiolitiche. Essendo il clima fresco e umido la vegetazione ricopre il 90% del territorio ed ospita numerose specie floristiche. Avvicinandosi all’isola verso la fine di aprile colpisce la spettacolare colorazione azzurro violacea dovuta alla fioritura del rosmarino, abbondantissimo nella macchia; insieme a questo si trovano erica, mirto, lentisco, cisti, filliree e corbezzolo, mentre più rari sono il ginepro fenicio e l’alaterno. Nelle parti centrali dell’isola e sui lati delle vallette domina il pino d’Aleppo mentre nelle zone esposte a nord si alternano alcune piccole leccete. Sulle rocce costiere sono frequenti il finocchio di mare, la cineraria marittima e il Limonium gorgonae, l’unica specie strettamente endemica. L’isola, molto ventosa, offre comunque, per via della sua conformazione orografica, ampie zone di ridosso favorendo la creazione di habitat adatti per le diverse specie di avifauna. E’ meta di nidificazione per numerosi piccoli uccelli ed è luogo di sosta e di riposo per i migratori che in primavera e a fine estate transitano sul Mediterraneo. A Gorgona nidificano inoltre: il Marangone dal ciuffo, mentre la Berta maggiore e quella minore sono più rare. Anche il Falco pellegrino e il Gheppio trovano qui il luogo adatto per allevare i piccoli. Le zone di mare che circondano l’isola sono ricche sotto tutti gli aspetti poiché la protezione assicurata dalla colonia penale ha evitato ogni impatto dovuto alla pesca e alla frequentazione dell’uomo. Per questo motivo sono oggetto di studi.
La storia
Ci sono prove della presenza dell’uomo sull’isola già dal Neolitico. Nell’antichità classica era già conosciuta come Urgo, Gorgon e Orgòn. Nel 591 d.C. l’abate Orosio vi fondò un monastero dove si veneravano le reliquie di San Gorgonio. L’isola venne poi abitata in maniera discontinua nel XII-XIII secolo e soggetta a frequenti incursioni barbariche. Monaci e piccole guarnigioni militari resistettero presidiando l’isola fino al XVII secolo. Dopo un periodo di abbandono nel 1869 fu insediata la colonia penale agricola tutt’ora carcere attivo. Nonostante la mancanza di corsi d’acqua, l’isola è autosufficiente grazie alla presenza di pozzi profondi e produttivi. Circa 10 km di strade in terra battuta collegano fra loro vari fabbricati e aree destinate all’allevamento e alle colture. Il centro principale dell’isola è un piccolo villaggio che corona il porticciolo. Salendo verso l’interno si trovano due antiche fortificazioni: la Torre Vecchia, pisana, e la Torre Nova, medicea. Interessante è la Chiesa di San Gorgonio, fortificata, mentre Villa Margherita, costruita su resti romani, oggi è sede del penitenziario. Alla sommità dell’isola si trova il complesso della seconda metà dell’Ottocento che originariamente ospitava il faro dismesso nel 1975. L’isola fa parte del comune di Livorno.
Ultimo aggiornamento
25 Luglio 2025, 12:57