Percorso del Santuario delle Farfalle

Percorso del Santuario delle Farfalle
Partenza

Monte Perone (visita virtuale)

Arrivo Monte Perone
Tempo medio 2 ore e 20 min. (andata e ritorno)
Lunghezza 5 km
Difficoltà percorso facile
Dislivello in salita 279 m
Ubicazione Elba Occidentale
Sentieri percorso

GTE

Panoramico ●●●●●
Pianeggiante ●●○○○
Ombreggiato ●●●○○
Punti di interesse

pratelli di crinale | lastre granitiche

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Il Santuario delle Farfalle è dedicato ad Ornella Casnati, un’appassionata naturalista elbana, scomparsa alcuni anni fa, che si è impegnata per anni nello studio delle farfalle elbane contribuendo alla riscoperta della popolazione insulare di Zerynthia cassandra. Il Santuario, inaugurato nella primavera del 2009 grazie ad una collaborazione tra Parco Nazionale, Legambiente Arcipelago Toscano e Università di Firenze ed un finanziamento di Enel, è situato sul crinale che sale dal Monte Perone al Monte Capanne. La visita prevede un percorso di andata e ritorno sul medesimo tracciato. Si parte dall’area pic-nic ubicata dove la Strada Provinciale n. 37, che sale sul Monte Perone da Poggio (versante nord) oppure da San Piero e Sant’Ilario (versante sud), arriva alla massima altitudine. Il percorso coincide con un tratto della Grande Traversata Elbana (GTE). Nel Santuario dove le farfalle vengono monitorate, cercando anche di favorire lo sviluppo di piante del genere Aristolochia, di cui si nutre il bruco di di Zerynthia cassandra, è stata registrata la presenza di circa 50 specie di lepidotteri. Lungo il sentiero numerosi cartelli illustrano quasi tutte le specie di farfalle che possono essere osservate e le principali caratteristiche ambientali e biogeografiche che rendono la zona così importante per questi delicati animali. Gli ambienti che si incontrano nel Santuario delle Farfalle sono essenzialmente tre. Il primo tratto di sentiero passa all’interno di una pineta. Qui, nonostante ci si trovi in un bosco a impianto artificiale, molte specie di farfalle trovano un ambiente fresco, luminoso e ricco di fiori dove, soprattutto nei mesi estivi, possono rifugiarsi e nutrirsi al riparo dal caldo. In questo luogo troviamo tre specie praticamente assenti sulle isole minori italiane: la Zerynthia cassandra, la pieride di Mann e la pironia. Al termine della salita nella pineta, subito dopo il bivio con il sentiero n. 107, la via si fa più stretta prima di arrivare ai cosiddetti “pratelli di crinale” dove il bosco e la macchia sono sostituiti da radure ed affioramenti di roccia occupate da piante erbacee, ginestre ed elicriso. Del nettare di queste si nutrono la maggior parte delle specie endemiche. Grazie a questo particolare mosaico ambientale le farfalle che si trovano nel Santuario riescono a raggiungere un’alta densità. Dopo un breve tratto in quota, il sentiero si inoltra in un bosco di macchia mediterranea. Quest’ultimo ambiente è più povero di farfalle, ma è possibile vedere la famosa giasone in quanto la larva di questo lepidottero si nutre di corbezzolo, qui molto diffuso. Invece, nascoste nelle piccole radure, si possono trovare specie amanti del nettare degli alberi e del fresco dei boschi come la tecla della quercia. Il Santuario vero e proprio termina nei pressi del primo incrocio tra GTE ed il sentiero per escursionisti esperti con attrezzatura n. 100. Il nostro percorso prosegue sulle pendici settentrionali de Le Calanche, fino al fianco nord orientale della vetta del Monte Capanne dove la GTE si divide in due rami GTE nord e GTE sud.  Dal 2019 è stato individuato un secondo ramo del Santuario in corrispondenza del tracciato che, seguendo prima il sentiero n. 107 e poi il n. 135, conduce dal Campo sportivo di San Piero al Molino di Moncione. Tra i Parchi Nazionali italiani, quello dell’Arcipelago Toscano è stato il primo a dotarsi di una mappatura genetica della fauna di farfalle utilizzando la tecnica del DNA-barcoding, basata sul sequenziamento di un piccolo frammento di DNA mitocondriale formato da 658 paia di basi. La sequenza di basi  del DNA mitocondriale di un individuo permette non solo di riconoscere la specie di appartenenza, ma spesso di identificare anche la popolazione di cui esso fa parte. Per approfondimenti si consiglia la lettura di “Le farfalle dell’Arcipelago Toscano” della collana “I Quaderni del Parco”.

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Ultimo aggiornamento

24 Luglio 2025, 11:28