Marciana: l’Ente Parco prosegue gli interventi di recupero dei castagneti da frutto per salvare un patrimonio naturale e culturale. Entro l’autunno la fine dei lavori.
Data:
22 Agosto 2025

Sono in fase avanzata i lavori per il recupero dei castagneti da frutto nel Comune di Marciana, all’Isola d’Elba. Un intervento concreto per salvaguardare un importante patrimonio naturale e culturale dell’isola, rilanciando la castanicoltura tradizionale e favorendo la biodiversità.
Il progetto, costruito anche su stimolo della comunità locale e in particolare dell’Associazione Pedalta che dal 2015 è fortemente impegnata per tutelare e valorizzare il patrimonio ambientale elbano con particolare attenzione ai castagneti e al loro recupero, è iniziato nel novembre 2023 e si è posto come obiettivo principale la cura e la valorizzazione dei vecchi castagni in quattro aree del territorio comunale: San Cerbone, Pedalta, Madonna del Monte, Bollero e Marciana paese. Il progetto ha previsto il risanamento, attraverso una potatura straordinaria, di circa 120 piante che, tra l’altro, diventeranno piante donatrici di materiale da innesto e la riconversione di un ceduo semplice di castagno per ripristinare la originaria selva da frutto. Programmata, inoltre, la realizzazione di un campo catalogo a fini didattico-dimostrativi e di conservazione delle varietà di castagni presenti all’Isola d’Elba, in una porzione di bosco ceduo ubicato nella zona di Pedalta. L’attività è stata condotta con la tecnica dell’innesto: le ceppaie tagliate sono state innestate con marze (porzione di rametti) provenienti da altre piante donatrici . Sono state previste, infine, concimazioni e trattamenti fitosanitari biologici di prevenzione dagli attacchi fungini e di lanci dell’antagonista del cinipide del castagno, un piccolo insetto invasivo (una specie di vespa molto minuscola, innocua per l’uomo) che però risulta essere molto dannoso per i castagni. Il successivo monitoraggio, ovvero verificare lo stato di salute delle piante e come reagiscono alle potature e agli innesti, servirà per capire se gli interventi siano stati efficaci.
Per approfondire, seguono le operazioni realizzate zona per zona.
Nell’area di S. Cerbone sono state eseguite tre tipologie di attività: potature di risanamento di 69 piante da frutto, sottoposte a concimazione e trattamento fitosanitario biologico; abbattimento di 12 piante di conifera invadenti il castagneto; taglio di preparazione del ceduo per la riconversione in selva da frutto su 8.000 metri quadrati: su questo, sono state innestate 65 ceppaie per la maggior parte con materiale sia locale e, in minima parte, proveniente dalla zona della montagna pistoiese per carenza di marze isolane. A luglio è stata verificata la buona ripresa dei castagni da frutto dopo le potature e le concimazioni e l’eliminazione delle conifere che causavano concorrenza e ombreggiatura negativa per la crescita delle piante. Nel ceduo in riconversione, si sono verificati gli innesti eseguiti e la loro tenuta, osservando che alcuni sono morti o si sono stroncati a causa dei forti venti o per la debolezza del portainnesto, ma la maggior parte è apparsa in buone condizioni vegetative. Nei prossimi giorni verrà eseguita l’installazione di mini-recinzioni intorno alle singole ceppaie innestate, costruite sul posto con rete e pali di legno. Proseguiranno inoltre le scacchiature (potature) sul fusto per non creare problemi di ombreggiatura negativa nei confronti degli innesti e dare maggiore forza ai nuovi getti dalle marze.
Per quanto riguarda la località di Pedalta, dove viene realizzato il campo catalogo, sono stati eseguiti la capitozzatura dei polloni su circa 5.000 metri quadrati e il trattamento fitosanitario; dopo la selezione dei ricacci e in considerazione della scarsa disponibilità di marze locali, sono state innestate 52 ceppaie con materiale proveniente da sole piante donatrici elbane. Anche in questo caso, non tutti gli innesti sono riusciti per problemi dovuti sia al vento, sia al cancro corticale che indebolisce il portainnesto, ma la maggior parte appare in buone condizioni vegetative. Sono state posizionate le mini-recinzioni per la protezione delle ceppaie innestate, che risultano di estrema importanza in quanto si sono rilevati lievi danni da morso di muflone sui polloni non innestati quest’anno e rimasti fuori dalla protezione offerta dalle reti. Anche in questo caso, i portainnesti sono oggetto di cure colturali tramite scacchiatura, cioè piccoli tagli per indirizzare meglio la crescita dei rami nuovi e rafforzare le piante, e cimatura degli innesti, operazione che, dalla fine dei lavori, verrà proseguita dall’Associazione Pedalta, concessionaria della superficie, che dall’anno prossimo si occuperà anche di ampliare la superficie innestata.
Relativamente alle altre località, si è proceduto al risanamento tramite potatura di 26 piante da frutto presso la Madonna del Monte, 6 al Bollero e 6 nell’area attrezzata di Marciana paese dove è stata anche messo in sicurezza un grosso esemplare di castagno atterrato naturalmente.
Il monitoraggio delle piante è stato affidato al Prof. Maltoni dell’Università di Firenze che ha evidenziato la sofferenza degli alberi a causa del caldo e della siccità di giugno, ma anche la buona reazione generale delle piante curate. È stata, inoltre, controllata l’efficacia della lotta biologica al cinipide del castagno. La fine dei lavori e del progetto complessivo – che è stato finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nell’ambito del programma “Parchi per il Clima” – è prevista entro il prossimo autunno.
Ultimo aggiornamento
22 Agosto 2025, 08:28