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Tagli male indirizzati

 

Mario Tozzi

Per consolidata tradizione, ambiente e cultura ci rimettono sempre quando la congiuntura economica stringe alla gola. Ma quanto sta accadendo da alcuni mesi ai parchi nazionali italiani rasenterebbe il ridicolo, se non implicasse rischi molto seri per la tutela del patrimonio naturale, e insieme culturale, del nostro paese. Sono anni che i fondi ordinari riservati ai Parchi e alle Riserve dello Stato diminuiscono (circa 50 milioni di euro nel 2009), ma, dal contesto della scorsa finanziaria, anche quei pochi denari sono spariti, obbligando il Ministero per l’ambiente ai miracoli per garantirne comunque la sopravvivenza. Si trattava già di pochissimi soldi: alle 23 “perle” naturalistiche del Belpaese andava  meno di quanto occorre per costruire 1 km della variante di valico Bologna – Firenze, un’autostrada “tecnica”, ma pur sempre un’autostrada. Il risultato è che oggi i parchi possono garantire solo il funzionamento ordinario, cioè il pagamento degli stipendi, o poco più, e vedono pesantemente indebolite le funzioni di tutela e salvaguardia che sono il loro primo obiettivo.

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“Navigando con MOMAR”: laboratorio di educazione ambientale in barca a vela

Continuano le attività del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano nell’ambito del progetto di cooperazione transfrontaliera MOMAR il quale, oltre che riunire le esperienze della Toscana, della Sardegna e della Corsica per creare un sistema di monitoraggio marino integrato, prevede alcune delle attività di divulgazione e sensibilizzazione delle comunità locali sulle tematiche del rispetto dell’ambiente.

Dopo il progetto di campionamento rifiuti al quale hanno partecipato 230 ragazzi degli istituti comprensivi dell’Isola d’Elba, il Parco vuole coinvolgere gli studenti dell’Isola di Capraia e dell’Isola del Giglio con un laboratorio di educazione ambientale in barca a vela della durata di 3 giorni.

L’attività parte dall’idea di creare un di laboratorio didattico “itinerante” che possa offrire la possibilità, attraverso un’esperienza diretta a stretto contatto con il mare, sia di accrescere nei ragazzi la passione ed il rispetto nei confronti dell’ambiente marino e delle specie animali e vegetali che esso ospita, sia di far prendere coscienza delle principali minacce alle quali il Mediterraneo costantemente si trova sottoposto.

Questo il programma ideato e rivolto agli studenti dell’Arcipelago Toscano di età compresa tra i 10 ed i 14 anni:

 

4 settembre – 6 settembre Capraia-Elba-Capraia;

7 settembre – 9 settembre Giglio-Elba-Giglio.

 

Gli studenti, 12 alla volta, saranno accompagnati alla scoperta dell’Isola d’Elba da un’esperta Guida Parco, supportata dal comandante della barca, da un marinaio e da un accompagnatore a bordo di una goletta a vela di 20 mt.

goletta

 

La partecipazione è totalmente gratuita; le iscrizioni sono riservate ai ragazzi residenti all’Isola di Capraia e all’Isola del Giglio. In caso di rinuncia, o nell’eventualità in cui non venga raggiunto il limite massimo di 24 ragazzi, potranno accedere all’attività anche ragazzi residenti all’Isola d’Elba che si invitano con sollecitudine a presentare domanda di iscrizione.

 

Per aderire all’iniziativa è necessario inviare via fax il modulo d’iscrizione compilato e firmato via fax al n. 0565-919428 entro e non oltre il 31/08/2011.

Scarica qui il programma dettagliato e il modulo di iscrizione

 

o contatta gli uffici dell’Ente,  Dott. Francesco De Pietro, allo 0565.919411 dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 13:30,

 

 

 

Saranno prese in considerazione le domande di adesione in arrivo cronologico fino al completamento del limite numerico prefissato. Per finalità organizzative, verrà predisposta inoltre una lista di attesa per sopperire alle defezioni dell’ultimo momento.

La comunità del Parco sta lavorando sul Piano Pluriennale di Sviluppo

 

 

Nella seduta della Comunità del Parco dello scorso 6 giugno era stata lanciata l’idea di predisporre una piattaforma operativa da condividere fra tutte le amministrazioni  territoriali per intraprendere l’aggiornamento e la definitiva stesura del Piano Pluriennale Socio Economico del Parco Nazionale. L’accordo tra il Presidente Ruggero Barbetti e il Sindaco di Portoferraio è ora diventato concreto nella seduta del 4 agosto. Roberto Peria, come era nei patti, ha elaborato un documento preliminare per far emergere le necessità del territorio, le aspettative di sviluppo e l’impegno che dovrà assumere il Parco per dare il proprio apporto nel più ampio contesto operativo sia a scala marcatamente locale che a livello regionale. Sono state proiettate le immagine con i focus operativi sui quali far convergere gli interventi e la ricerca di sostegni finanziari.

Il percorso tracciato ha avuto il positivo riscontro dei sindaci e amministratori presenti che hanno suggerito approfondimenti e hanno segnalato alla Comunità di poter mettere a disposizione del PPSE propri contributi operativi già attivati per formulare una forte azione di sistema. E’ stato così deciso di inviare a tutte le amministrazioni assenti il materiale illustrato per riceverne ulteriori integrazioni. Le tappe prossime saranno le seguenti: una rapida revisione della documentazione di analisi che costituisce il punto di partenza del documento del PPSE per integrarvi contenuti utili ad esprimere la situazione dei tre assi condivisi: turismo, agricoltura e occupazione; la definizione del quadro delle opportunità di accedere alle risorse finanziarie; la declinazione degli interventi da perseguire per raggiungere gli obiettivi dichiarati. Nella presentazione è emersa l’opportunità di far leva sulle prerogative del territorio per dar sostanza ad un concetto di sviluppo che sia di animazione locale e che, al tempo stesso, rispetti gli indirizzi e le finalità del Parco Nazionale che deve necessariamente essere centrato sulla tutela ambientale. L’accordo più profondo e più innovativo è stato proprio quello di cercare di rimuovere il dualismo tra conservazione e sviluppo che per lunghi anni ha bloccato l’iter di approvazione del Piano di Sviluppo che deve rapidamente aggiungersi al Piano del Parco.       

 

Clicca qui per il  documento prodotto dalla Comunità del Parco su cui si attendono contributi 

Parchi o circoli bocciofili?

 

Sembra incredibile, ma in Italia i 23 parchi nazionali vengono considerati alla stregua di un’associazione privata, come la bocciofila sotto casa. E non ci si vergogna neanche un po’ di ridurre le competenze e tagliare personale e fondi per la gestione, ma si arriva al paradosso di lasciare completamente senza indennità i presidenti. Insomma, il titolo di presidente è onorifico e non deve comportare compensi (le responsabilità, invece, quelle rimangono). Non solo: un fino ad oggi ai più ignoto funzionario dello Stato, nientemeno che il ragioniere centrale(!), sostiene, tentando di argomentare, che dovrebbero per giunta restituire i compensi che hanno percepito fino dall’anno scorso (a oggi nessun presidente risulta essere stato pagato fino da gennaio 2011). In un paese normale la questione sarebbe superata e risibile, purtroppo, invece, è di attualità e molto seria. Prima di tutto il presidente di un parco nazionale non è il capo di un’associazione benefica, ma è il responsabile legale dell’ente e si carica di lavoro e incombenze che la metà basterebbe e avanzerebbe per richiedere compensi adeguati ai grandi civil servant delle aziende pubbliche.

I parchi poi sono un apparato dello stato che funziona in modo efficiente: con scarso personale e quasi senza fondi riescono a tutelare e a conservare il patrimonio naturalistico di tutti e in più alimentano un giro d’affari di decine di milioni di visitatori all’anno e di qualche miliardo di euro. L’unico turismo che non conosce crisi è quello dei parchi (+16%  rispetto all’anno precdente) e la qualità della vita di chi vive nei parchi è accertata come migliore di quella di chi vive fuori.  Ma queste fondamentali istituzioni sono sotto attacco continuo da parte dei soliti portatori di interesse, i predatori di futuro, che pensano soltanto in termini di prezzi e non sanno nemmeno dove siano di casa i valori. In una crisi economica senza precedenti, invece di tutelare chi ha ancora il coraggio di difendere i nostri 23 gioielli nazionali, li si riduce al rango di figure simboliche che dovrebbero rinunciare alle proprie altre attività senza vedere riconosciuto il proprio lavoro. Sono alla scadenza diversi presidenti e non sarà facile trovarne di disposti a mettersi in gioco totalmente solo per amore e passione. A meno che il vero fine non sia il depotenziamento dei parchi nazionali: in questo caso le misure sono azzeccate. Immagino rimanga una legittima curiosità: quanto guadagna un presidente di parco? Emolumenti faraonici, penserete voi: invece no, attorno ai 1500 euro netti al mese. A occhio, solo mettendoli tutti insieme si riesce a raggiungere il compenso del ragioniere centrale redattore del provvedimento.

 

Il Presidente del Parco

Mario Tozzi

 

un weekend di educazione ambientale alla spiaggia del campese


 

Successo dell’iniziativa di sensibilizzazione dei bagnanti presso la spiaggia di Campese all’Isola del Giglio. Domenica 7 agosto il Parco Nazionale con l’iniziativa “Portami via, non portarmi vai!”, già sperimentata lo scorso anno ed in collaborazione con il Comune Isola del Giglio, ha validamente supportato la campagna di Marevivo “Ma il mare non vale una cicca?” evitando così che centinaia di filtri di sigaretta venissero abbandonati sulla battigia.

cicca1

Con l’aiuto dei volontari di ogni età, sono stati distribuiti tra gli ombrelloni centinaia di porta mozziconi da spiaggia. I bagnanti hanno apprezzato il dono di questi piccoli oggetti tanto utili per l’ambiente: infatti dobbiamo considerare che per smaltire nell’ambiente un filtro di sigaretta occorrono più di cinque anni; il suo smaltimento immediato inoltre risulta ancor più importante poiché il filtro è dannoso per i bambini che ne entrano in contatto, giocando sulla sabbia. Proprio i bambini hanno partecipato regalando i porta mozziconi a tutti bagnanti: è cresciuta così in loro la consapevolezza che la spiaggia è un luogo da rispettare, nel quale non bisogna lasciare traccia del nostro passaggio portando via qualsiasi rifiuto prodotto.

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L’insegnamento è stato valido anche per l’altro aspetto relativo alla cura dei litorali: non si deve asportare “souvenir” dalle spiagge, perché verranno abbandonati in un angolo di casa non appena di ritorno dalla vacanza, finendo poi, nella migliore delle ipotesi, nell’immondizia: il risultato è che le spiagge si impoveriscono dei ciottoli e dei granelli, preziosi per la salvaguardia della costa!

Il Parco ricorda sempre che per avere un bel ricordo delle vacanze, basta scattare una foto!

 

TEMPO DI DEGRADO DEI RIFIUTI IN MARE:

  • filtri di sigaretta 1-5 anni
  • gomme da masticare 1-5 anni
  • fazzoletti di carta 3 mesi
  • buste di plastica 10-20 anni
  • lattine di alluminio fino 500 anni
  • bottiglie di vetro fino a 1000 anni
bottiglie di plastica mai completamente

Balene all'Elba – stasera a Marina di Campo si parla dei grandi cetacei dal Settecento fino ai nostri giorni

 

A “Natura e Cultura in …Campo! un palco per l’estate” stasera la presentazione del volume di Antonello Marchese, giornalista elbano e Guida Parco, che racconta la storia delle visite isolane dei grandi cetacei e gli spiaggiamenti storici fino alle recenti e più felici soste dei mammiferi marini presso le banchine portoferraiesi.

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Sin dall’antichità le balene hanno lambito le coste elbane con le loro ancestrali rotte migratorie: il primo ingresso documentato nel golfo e nel porto di Portoferraio risale al 1713. Il tutto è arricchito con alcune note di colore ed episodi legati alla tradizione marinara e folclore isolano, e con indagini geografiche ed etnografiche che illustrano i cambiamenti nel paesaggio locale e il mutato atteggiamento nei riguardi di questi speciali abitanti dell’odierno Santuario Internazionale dei Cetacei Appuntamento dunque nella magnifica piazza campese, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, che ogni mercoledì dedica un appuntamento alle meraviglie della natura protetta dal Parco Nazionale. Sarà presente anche il Dr. Paolo Casini, l’editore fiorentino della casa Sempereditore

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Cs Parco Nazionale Arcipelago Toscano: Gli amministratori e i cittadini collaborino alla eradicazione del cinghiale

COMUNICATO STAMPA del 8 agosto 2011

cinghiali2

 

 

In merito a quanto apparso sugli organi di informazione relativamente al problema della presenza del cinghiale all’isola d’Elba, il Parco Nazionale Arcipelago Toscano ha emesso il seguente comunicato:

“ Premesso che i cinghiali sono stati introdotti all’isola d’Elba dalle associazioni venatorie negli anni ’60 - ’70, come affermano gli stessi cacciatori, e che tale introduzione ha causato e causa danni all’agricoltura e al patrimonio naturale dell’isola, il Parco evidenzia i seguenti aspetti:

1.     Nonostante che il Parco abbia eliminato 7396 cinghiali dal ’97 ad oggi, di cui oltre 3000 negli ultimi 3 anni (tramite l’utilizzo di gabbie), l’azione non è sufficiente in quanto il tasso riproduttivo di questi ungulati (all’Elba come in tutta la Toscana e in Italia, indipendentemente dalla presenza o meno di un Parco) è superiore al prelievo poiché si tratta di esemplari provenienti dal centro Europa e incrociati con maiali (dati Università di Pisa, conosciuti dal 2002).

2.     La proposta di “aprire la caccia nel Parco” prospettata dall’ATC, braccando con mute di cani, non avrebbe l’effetto sperato in quanto permetterebbe, come dimostrato dagli anni passati, l’abbattimento solo di poche centinaia di animali (non migliaia!) facendo certo divertire i cacciatori ma provocando una cattura ridotta e favorendo la dispersione degli animali. Inoltre questo metodo, quando fu “straordinariamente consentito” ha portato i cacciatori ad utilizzare il Parco solo come riserva venatoria.

3.     La tecnica più efficace nel Parco non è quella di inseguirli (i numeri di prelievo effettuato con battute negli anni 2002 e 2003 furono di 197 e 394 capi!). E’ evidente la maggior resa delle gabbie ma la tecnica non piace proprio per questo! Proprio per questo le gabbie vengono boicottate. Incidentalmente, si fa presente che la Provincia di Livorno, per affrontare lo stesso problema fuori aree protette, nell’ATC 10 continentale, ha deciso di posizionare gabbie per aiutare gli agricoltori a difendere le coltivazioni. Fuori Elba sì e sull’isola no? Forse l’agricoltura elbana è meno importante?

4.     La difesa della biodiversità dell’isola e delle persone che operano nel turismo e nell’orticoltura famigliare non può essere sottoposta alle necessità del mondo venatorio di “voler mantenere uno stock di animali sufficientemente numeroso per consentire una maggiore facilità e soddisfazione nella caccia”. Tale condizione, in un ambiente chiuso e senza predatori non si risolverà veramente se non si procede all’eradicazione dei cinghiali di tutto il territorio elbano.

5.     Il Parco propone, come ebbe già a deliberare nel 2000, non il contenimento dei cinghiali con cui è sempre più evidente è impossibile convivere ma l’eradicazione completa di tutti i cinghiali dell’isola d’Elba in quanto animali estranei alla fauna locale e la cui presenza, come dimostrato, è in crescita indipendentemente dall’area protetta. L’impatto del cinghiale sulle specie di fauna e flora autoctone che il Parco ha il compito di tutelare è ormai insostenibile.

6.     Il Parco pertanto, con il consenso della direzione del Ministero dell’Ambiente, chiederà la collaborazione di Comuni, Province e Regione per procedere in stretto accordo con le associazioni di categoria e, se possibile, con il coinvolgimento del mondo venatorio, all’eliminazione dei cinghiali dall’isola d’Elba.

7.     Stesso obiettivo dovrà essere raggiunto all’Elba per il muflone. Questi animali furono immessi nel 1976 sempre per iniziativa dei cacciatori e dal Comune di Marciana. La popolazione ha avuto un’impennata dopo un periodo iniziale di crescita ridotta e oggi è diventata fortemente problematica. Il Parco ritiene che dovranno essere adottate  analoghe misure di eradicazione anche a Capraia e al Giglio prima che sia troppo tardi.

8.     La collaborazione di tutte le amministrazioni pubbliche è necessaria per superare il boicottaggio e il vandalismo che finora hanno ridotto lo sforzo di cattura per cui i numeri di prelievo potevano già essere maggiori.

Il Parco si rivolge ai cittadini e alle associazioni di categoria e ambientaliste perché sollecitino l’impegno degli amministratori a prendere posizione condividendo la proposta del Parco. “

 

Presidenza e Direzione

PARCO NAZIONALE ARCIPELAGO TOSCANO

 

“Foca Monaca: un ritorno annunciato”

 

“Foca Monaca: un ritorno annunciato”, incontro con Emanuele Coppola a  “Natura e Cultura in …Campo ! un palco per l’estate.

 

Mercoledì 3 agosto a Marina di Campo alle ore 21.30 nella Piazza Dante, appuntamento con la Foca Monaca Introdurrà l’incontro Yuri Tiberto e a seguire, Emanuele Coppola, uno dei più importanti documentaristi italiani, presenterà documentari inediti sulla Foca Monaca spiegando al pubblico le caratteristiche di questo splendido mammifero marino,  simbolo del rischio di estinzione dovuto all'alterazione del mare per mano dell'uomo.  Gli ultimi avvistamenti della Foca Monaca non lasciano dubbi sul fatto che il mammifero frequenti le acque del Mediterraneo dalle coste delle Turchia all’Isola del Giglio toccando anche le coste dell’Istria in Croazia.

focamonaca

Emanuele Coppola, da anni è impegnato con WWF Italia, nella tutela degli ultimi nuclei di foche ancora presenti in alcune località italiane ed è promotore del Gruppo Foca Monaca nato nel 1976. L'impegno costante dell'associazione ambientalista in tutti questi anni è stato quello di conservare viva nell'opinione pubblica la consapevolezza che questi animali, che sembravano scomparsi, fortunatamente abitano ancora il nostro mare anche se il loro avvistamento è raro. Saranno proiettati filmati inediti  che vogliono essere un richiamo alla tutela e alla protezione di questo splendido mammifero in via d’estinzione. Si stimano nel Mediterraneo circa 300 esemplari distribuiti prevalentemente nelle isole greche e turche ma che oggi sembrano frequentare anche le coste dell’Arcipelago Toscano e le cronache riportano di un avvistamento a luglio a Portofino.

L’incontro di ogni mercoledì dedicato alla natura straordinaria del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano rientra nell’ambito delle iniziative “Natura e Cultura in …Campo ! un palco per l’estate”: serate dedicate alla natura dell’Arcipelago, a cura del Comune di Campo nell’Elba e in collaborazione col PNAT.

Consiglio Direttivo 29 luglio 2011

Ai Sigg. Consiglieri

Al Collegio dei Revisori dei Conti

Al Presidente della Comunità del Parco

Il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, è convocato il giorno 29 luglio 2011, presso la sede provvisoria dell’Ente Parco in Loc. Enfola, a Portoferraio. I lavori avranno inizio alle ore 10,30  in I convocazione e alle ore 11,30 in II convocazione con il seguente:

 

Ordine del giorno del 29 luglio   2011
  1. Approvazione verbale delle seduta del 22 giugno 2011;
  2. Comunicazioni del Presidente;
  3. Riaccertamento residui esercizio finanziario 2010 e precedenti
  4. Approvazione rendiconto generale di cui all’articolo 38 del Decreto del Presidente della Repubblica 27 febbraio 2003 n. 97.  Esercizio finanziario 2010
  5. Assestamento e applicazione al Bilancio di Previsione dell’esercizio 2011 dell’avanzo di amministrazione e del fondo di cassa risultanti al 31.12.2010.
  6. Pianosa: fruizione 2011 aggiornamento;
  7. Approvazione linee guida delle istanze in materia forestale;
  8. Varie ed eventuali

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Portoferraio  (LI) 57037 - Località Enfola n.16 

Tel 0565 919411 - Fax 0565 919428

PEC: pnarcipelago@postacert.toscana.it

Email:

C.F. 91007440497 | P.IVA 01254460494

Fatturazione elettronica:
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