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A Mola il 3 febbraio la Giornata Mondiale delle Zone Umide 2019

 

LocandinajpgZone umide 3 febbraio

 

A Mola il 3 febbraio la Giornata Mondiale delle Zone Umide 2019

Si terrà ancora una volta a Mola. L’unica Zona umida nel territorio del Parco Nazionale Arcipelago Toscano insieme allo Stagnone di Capraia, l’iniziativa elbana per il World Wetlands Day, la Giornata Mondiale delle Zone Umide, organizzata in tutto il mondo dalla Convenzione di Ramsar.

Il tema della Giornata Mondiale delle Zone Umide di quest’anno è: “Non siamo impotenti contro il cambiamento climatico – Fermiamo il prosciugamento delle Zone Umide” e Martha Rojas Urrego, Segretaria generale della Convenzione di Ramsar ha detto: «Per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi sul clima, invito i decisori politici a includere la conservazione e il ripristino delle zone umide nelle loro politiche nazionali sui cambiamenti climatici. Tutti noi possiamo contribuire a invertire la scomparsa delle zone umide, in modo da continuare a beneficiare dei servizi essenziali che forniscono alla natura e alle persone. Abbiamo le soluzioni. Abbiamo solo bisogno della volontà e dell'azione. Non siamo impotenti contro i cambiamenti climatici».

L’iniziativa, organizzata per domenica 3 febbraio da Legambiente e Parco Nazionale Arcipelago Toscano e Diversamente Marinai anche nell’ambito di Pelagos Plastic free, prevede:

Ritrovo parcheggio sterrato della Zona Umida di Mola, lato Porto Azzurro, alle ore 10,30

Pulizia della spiaggia di Mola (Comuni di Capoliveri e Porto Azzurro)

Visita guidata e presentazione del progetto di recupero e valorizzazione della Zona Umida di Mola del Parco

Nazionale dell'Arcipelago Toscano.

Aperitivo e spuntino offerto da Legambiente Arcipelago Toscano.

A tutti i partecipanti il kit di Pelagos Plastic Free (cappellino, quaderno, sacchetto riutilizzabile per l'ortofrutta)

Si consiglia di portarsi i guanti e scarpe robuste.

In caso di maltempo l'iniziativa sarà spostata a Domenica 10 Febbraio

«Abbiamo scelto ancora una volta Mola – spiega Maria Frangioni, presidente di Legambiente Arcipelago Toscano – perché ai grossi problemi denunciati in precedenza da Legambiente e da diversi cittadini si sono aggiunti quelli delle mareggiate invernali. Nel sopralluogo effettuato insieme al Direttore del Parco Maurizio Burlando il 28 gennaio ci siamo trovati di fronte a una vera e propria devastazione con la mareggiata che è arrivata ben dentro la zona umida, portando con sé una marea di plastica e di altri rifiuti e le imbarcazioni affondate che erano state ormeggiate di fronte alla zona umida. In molti dicono di voler bene alla nostra isola. Venire con noi a ripulire Mola il 3 febbraio è un modo per dimostrarlo concretamente, rimboccandosi le maniche per ripulire un’area delicatissima. Servirà anche a facilitare il progetto di valorizzazione, recupero e gestione che il Parco Nazionale ha finalmente intrapreso».

«L’importanza della zona umida di Mola è ormai nota – evidenzia il Presidente del Parco Nazionale Giampiero Sammuri – ed il Parco è impegnato in nuovi progetti per riqualificare l’area da un punto di vista naturalistico e per consentire una fruizione sempre più attenta ai temi della conservazione della biodiversità.

Gli interventi in corso prevedono il recupero di un vecchio fabbricato rurale, da destinare a punto informativo in grado di ospitare laboratori didattici e attività di divulgazione ambientale, nonché la sistemazione del terreno circostante,  compreso tra il corso d’acqua e la strada interpoderale che conduce alla spiaggia, con ulteriori spazi per la fruizione. Nei prossimi mesi si prevede anche l’avvio della progettazione di ulteriori lavori che consisteranno nel ripristino di stagni con acque dolci, dell’ampliamento dello stagno retrodunale con acque salmastre e della realizzazione di due raccolte d’acqua per Anfibi e larve acquatiche di Insetti presso l’area esterna al Punto Informativo.

In questo percorso progettuale di riqualificazione dell’area è sicuramente prezioso il supporto di Legambiente, non solo per le iniziative di animazione puntuali, qual è la giornata che festeggeremo domenica con il coinvolgimento anche di Diversamente Marinai, ma anche per attività più strutturate e continuative che andremo a proporre attraverso l’organizzazione di momenti di confronto con la cittadinanza, laboratori didattici e progetti di comunicazione ambientale. Resta inoltre da sottolineare – conclude il Presidente Sammuri – il ruolo altrettanto fondamentale dei diversi attori che operano in questa porzione del territorio elbano (i Comuni di Capoliveri e di Porto Azzurro, la Capitaneria di Porto, il Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa) che dovranno sostenerci un queste nuove azioni per tutelare e valorizzare la  zona umida di Mola».

La Giornata Mondiale delle Zone Umide, che si celebra in tutto il mondo il 2 e 3 febbraio,  è un'occasione da non perdere per conoscere e visitare questi ambienti straordinari che accolgono la più grande biodiversità della Terra.  La Convenzione di Ramsar, firmata proprio il 2 febbraio 1971, ha permesso di identificare «paludi, acquitrini, torbiere e specchi d’acqua naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata, incluse quelle fasce marine costiere la cui profondità, in condizioni di bassa marea, non superi i 6 m. I siti con tali caratteristiche possono essere inclusi nella “lista delle zone umide di importanza internazionale». Un patrimonio di immenso valore caratterizzato da una considerevole fragilità ambientale e dalla presenza di specie ed habitat che risultano fra quelli maggiormente minacciati a livello globale. Oltre ad essere dei serbatoi di biodiversità, le zone umide forniscono un’elevata quantità di servizi ecosistemici, quali la regolazione dei fenomeni idrogeologici o la fissazione del carbonio presente nella biosfera, con conseguente mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici. Sono anche luoghi di grande bellezza da visitare in ogni stagione. 

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